Laura Papaiz
Nasce e vive a San Vito al Tagliamento, dove ha lavorato come infermiera presso l’ospedale. Allieva del professor Virgilio Tramontin, ha seguito corsi di pittura, disegno e incisione con i maestri Fioretti, Magnolato, Alessandrino, Piazza e Borean, affermandosi come disegnatrice e ritrattista. Dal 2010 al 2014 si è formata come pittrice presso la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, sotto la guida del professor Roberto Da Lozzo. Dal 2013 fa parte dell’Associazione Nuova Arte Grafica di Mestre, diretta dal professor Alberto Candian, dove ha approfondito il suo percorso pittorico avvicinandosi anche all’arte informale. Recentemente ha seguito un corso di incisione grafica presso la Stamperia d’Arte Albicocco di Udine e sta proseguendo la sua esperienza artistica con la maestra Paola Gamba, astrattista.
Ogni persona che dipinge ha motivazioni diverse. Spesso, l’arte coinvolge il pubblico grazie alle rappresentazioni grafiche e colorate degli artisti nelle pubblicazioni specializzate. L’arte è una vocazione che inizia fin da bambini, quando si avverte il forte istinto di disegnare. Per gli adulti, invece, dipingere diventa un impegno che sacrifica il tempo libero per il lavoro quotidiano, ma diventa una passione che porta a creare vere opere d’arte.
Ho esaminato circa trenta opere di Laura Papais, alcune delle quali conoscevo già. Mi hanno sorpreso per le idee e la tecnica, che affrontano più sistemi, prendendo ispirazione da vari artisti del passato ma mantenendo sempre una forte personalità. La somma di tutte le sue opere è una sintesi di impressioni legate al mezzo pittorico, rispettando i canoni di ogni buon pittore.
La sua qualità maggiore è quella di assorbire tutto ciò che ha visto, imparando continuamente. Le sue opere sono curate in ogni dettaglio, ed è proprio questa la sua forza, anche se la sua precisione compositiva a volte la condiziona psicologicamente. La sua arte è un racconto di emozioni, di improvvisi bagliori di osservazione di particolari che per altri potrebbero sembrare insignificanti. L’artista trova bellezza anche in oggetti semplici o degradati, catturando l’essenza nascosta in essi.
Un altro punto del suo lavoro artistico è la sua totale intimità con l’opera che sta creando: si isola in un rapporto misterioso tra sé e il dipinto. Laura riesce a percepire, sentire e con rapidi segni esprimere la necessità che il mondo abbia bisogno dell’arte, spesso fuori dagli schemi degli altri.
I suoi autoritratti e ritratti, che appartengono a periodi diversi, sono costruiti con giochi di colore e spaccature che creano una velocità scenica e un’espressione riflessiva. Un volto maschile, dipinto con colori vicini all’espressionismo, ha una forza grafica e pittorica, con una prospettiva dal basso verso l’alto e un ampio utilizzo del colore giallo-arancio nello sfondo.
Le nature morte e le composizioni, frutto di studi approfonditi, non rivelano immediatamente l’oggetto, ma lo nascondono per non banalizzare l’opera. Laura ha dedicato molto tempo a studiare la costruzione delle forme, l’effetto dello spazio, del segno e del colore, prendendo ispirazione dai grandi maestri del passato, senza ricorrere a “neo” che nascondano imitazioni.
Per Laura, l’occhio rappresenta l’anima, un tema che ha sviluppato in diverse opere. Lo sguardo è la proiezione di momenti e ricordi significativi della sua vita, un percorso che si riflette nei suoi dipinti. Il titolo che ha scelto per rappresentarsi in questo ultimo periodo è “La voce di uno sguardo”, poiché lo sguardo è ciò che dà immediatezza ai suoi dipinti, come nelle vecchie vetture ferroviarie, nelle luci che allungano le forme di un interno o nei muri deteriorati dal tempo. Il suo lavoro richiama alcuni autori dell’arte povera, ma per lei è soprattutto un’osservazione e un ricordo di tempi che non devono essere dimenticati.
Infine, l’artista che vive il suo tempo con la sua pittura è come un termometro che misura la verità, non solo di ciò che vede, ma anche delle partecipazioni mentali e dei sentimenti che essa suscita.














