Vecchio Nepal

Cultura e tradizione si fondono: Il Vecchio Nepal di Davide Key Paderni al Salotto letterario della Corte degli Artisti a Sedegliano”

Comunicato Stampa

Oggi, 2 febbraio 2025, alle ore 16:00, è stata inaugurata la mostra “Il Vecchio Nepal”, una straordinaria esposizione fotografica del fotografo e Davide Key Paderni, presso la Corte degli Artisti a Sedegliano.

L’evento è stato moderato dalla drammaturga Eleonora Ferrari, accompagnata dagli attori della compagnia “Le Ombre Desto o son Sogno?”, e ha visto la partecipazione del presidente della Corte degli Artisti APS, Massimo Donati e della dott.ssa Renata Capria D’Aronco, presidente del Club per l’Unesco di Udine

Massimo ha aperto la cerimonia accogliendo i presenti e ringraziando la Dott.ssa, Capria D’Aronco per la sua partecipazione. La Dott.ssa D’Aronco ha elogiato il fotografo per le sue emozionanti opere, sottolineando l’impatto emotivo delle sue fotografie.

Successivamente, Davide ha condiviso le esperienze dei suoi viaggi e il suo approccio alla fotografia, svelando un’opera gigante che era stata precedentemente coperta: un’immagine toccante di mani rugose di una signora anziana tibetana, le sue dita, forti e agili, si muovono con grazia mentre intrecciano pochi soldi guadagnati per la vendita a Davide di due arance. La pelle, di un color terra, è segnata di anni di lavoro a coltivare la terra e a prendersi cura della sua famiglia.

Eleonora Ferrari ha preso la parola, raccontando come le fotografie di Davide, esposte anche nel Bar 54 (di proprietà dei genitori di Davide) a Remanzacco, l’abbia profondamente colpita. Le immagini così evocative l’hanno spinta a organizzare questa mostra, evidenziando come la fotografia possa comunicare messaggi e trasmettere emozioni, catturando istanti di intensa profondità interiore.

I grandi fotografi comprendono che la genuinità di un’immagine ha il potere di toccare le corde più profonde dell’anima. È una questione di sensibilità, umiltà e capacità di vedere oltre l’apparenza. Questi sentimenti di umiltà e gratitudine sono stati fondamentali per Eleonora Ferrari, che ha curato l’organizzazione della mostra.

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